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Territorio ed ambiente
Il territorio della provincia di Vibo Valentia si estende dal Tirreno ai monti delle Serre su una superficie di 1.150,64 km² ed abitato da 163.382 cittadini residenti.
DATI DEMOGRAFICI - Anno 2013
Popolazione (N.) 163.382
Famiglie (N.) 62.718
Maschi (%) 49,2
Femmine (%) 50,8
Stranieri (%) 3,9
Età Media (Anni) 42,1
L’indice di densità demografica è pari a 141,72 ab/Kmq
Il territorio offre scorci di straordinaria intensità emotiva: gli uliveti ordinati e ombrosi, i campi di grano odorosi di fecondità, gli aranceti e i limoneti prodighi di frutti aromatici tutto l’anno. E poi i vigneti arroccati sui fianchi delle colline.
Nella parte più interna, le Serre costituiscono un gruppo montuoso piuttosto complesso di elevata valenza paesaggistico-naturale, che si salda a Sud con il massiccio montuoso dell'Aspromonte. Si tratta sul piano geomorfologico di due lunghe e opposte catene montuose, che corrono quasi parallele lungo la catena degli Appennini.
Il litorale tirrenico, noto come Costa degli Dei, si presenta con coste frastagliate e ricche di insenature rocciose, alternate a spiagge sabbiose e siti di grande valore paesaggistico.
Fa parte del territorio provinciale l’Oasi naturalistica del Lago dell'Angitola che attrae oltre cento specie diverse di uccelli. L’Oasi ha un’estensione di 875 ettari, di cui 196 occupati dal bacino artificiale realizzato nel 1966 in seguito allo sbarramento del fiume Angitola.
PARCHI
PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE
Serra San Bruno
Istituito con legge regionale n.48 del 5 maggio 1990, si estende su un territorio di 17.687 ettari, in quella parte dell’Appennino Calabrese interposto tra la Sila e l’Aspromonte. Il nome Serre, secondo alcuni, si dovrebbe al particolare allineamento dei monti e delle colline che ricordano i denti di una sega; per altri, invece, scaturirebbe dalla presenza di numerose segherie attive in età antica, altri ancora lo farebbero discendere dalla radice Ser (monte) da cui deriva anche lo spagnolo Sierra.
Alimentati dagli apporti d'acqua d'innumerevoli sorgenti, i corsi d'acqua orientali si trasformano in impetuosi torrenti che a valle danno luogo a forre impenetrabili e gole strettissime che aprono una serie interminabile di cascate tra cui quelle del Marmarico , con oltre 90 metri di dislivello.
Allo straordinario spettacolo delle acque e dei boschi, si accompagna il maestoso habitat rupestre dei Monti Mammicomito e Consolino, dai quali si estraeva il minerale che alimentava le fonderie e la fabbrica d’armi di Ferdinandea e Mongiana.
Le formazioni forestali presenti sono: la macchia mediterranea, le faggete e le abetine, i castagneti. Questi ultimi, presenti a quote più elevate, forniscono paleria e legname per l'artigianato e l'agricoltura locale.
Anche se posta fuori dalla sua continuità territoriale, ne fa parte la zona umida di valore internazionale del Lago Angitola, la cui estensione è di 875 ettari.
Di notevole interesse il vivaio di Mongiana, dove vengono allevate e studiate specie di pregio, fra cui i daini.
PARCO MARINO REGIONALE «FONDALI DI CAPOCOZZO, S. IRENE, VIBO MARINA, PIZZO, CAPOVATICANO, TROPEA»
Vibo Valentia Marina
Il Parco Marino è prospiciente la cosiddetta "Costa degli Dei", il tratto di costa calabrese che va da Nicotera a Pizzo, che include tra le località balneari più frequentate dell'intero panorama turistico della Calabria.
L'ambiente marino che caratterizza i fondali ricadenti nei Comuni di Pizzo, Vibo Valentia, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea e Ricadi, costituisce un sistema omogeneo di biodiversità, caratterizzato dalla presenza di specie animali e vegetali di grande interesse naturalistico, culturale, educativo e ricreativo.
I fondali sono caratterizzati da uno degli esempi più belli di flora e fauna mediterranea, in particolare per la presenza di estese praterie di Posidonia Climax, ad alta biodiversità, importante nursery per pesci e per la salvaguardia delle coste dall'erosione.
Istituito con L.R. n. 13 del 21 aprile 2008, il Parco è in fase costitutiva, essendo promosso da un Comitato di Gestione Provvisorio; ben presto però, entrerà nella sua fase ordinaria.
SITI DI INTERESSE COMUNITARIO
- Bosco Santa Maria: prende il nome dalla chiesa di S. Maria del Bosco a Serra S.Bruno e si erge al centro di giganteschi abeti bianchi, dove San Bruno, fondatore dell’ordine certosino, faceva penitenza e fu sepolto.
- Lacina: è una delle poche zone umide montane meridionali.
- Bosco Stilo - Archiforo: è un raro esempio di formazione praticamente pura a disseminazione naturale di antichissime origini. Peculiare è la presenza del gatto selvatico e di numerosi branchi di cinghiali.
- Lago Angitola: è una delle riserve più importanti del Mediterraneo. Questa magnifica oasi, per le sue particolari condizioni climatiche e l’abbondanza di cibo, attrae una grande quantità di uccelli di oltre cento specie diverse. L’oasi ha un’estensione di 875 ettari, di cui 196 occupati dal bacino artificiale realizzato nel 1966, in seguito allo sbarramento del fiume Angitola.
